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Allevamento
 

NOME E LOGO DI DU DEMON DOG

 

Il nome, all’apparenza complesso, deriva dalla fusione tra i cognomi dei due titolari dell’allevamento, ovvero De Bonis e Montaldo che, uniti, danno origine proprio alla combinazione “Du DeMon Dog”.
Il logo, invece, interamente realizzato da Andrea e Rossana è stato creato in più fasi: nella prima è stato disegnato il cane pinscher in stile “Mahori” (popolo noto a tutti per la forza impiegata in molti campi); successivamente intorno al cane è stato tracciato il quadrato in quanto, secondo lo standard di razza, un pinscher, per essere perfetto, deve stare nel quadrato; alla seconda fase segue puoi il disegno della stella a 5 punte, simbolo di buon auspicio; su ognuna delle cinque punte trova spazio una lettera: (S) spirito, (A) anima, (C) cuore e corpo, (M) mente; cinque propositi che nell’allevamento Du DeMon Dog permettono di allevare al meglio. Infine il tricolore della nostra bandiera, per rendere onore all’Italia anche alle esposizioni internazionali.

 

IL PEDIGREE

 

Il “pedigree” non è un fattore di snobbismo ma un attestato in base a cui il cane corrisponde a precisi requisiti fisici e caratteriali.
1) Un cane senza pedigree è (e resta) un meticcio e i meticci si adottano al canile, non si pagano centinaia di Euro.
2) Il pedigree dell'intera cucciolata costa poche decine di Euro e non centinaia, come sostengono alcuni pseudo-allevatori. Non è il pedigree che fa aumentare il prezzo del cucciolo, ma la differente qualità del cane ed il lavoro di selezione sui genitori per ottenere cuccioli sani ed equilibrati.
3) Chiunque può dire che il cane è di "razza pura" ed è figlio di campioni, ma il pedigree è l'unico documento che può provarlo ed attestarlo. I titoli non sono solo parole: per ottenerne uno, il cane deve superare prove caratteriali, fisiche e sostenere esami medici che attestano l'assenza di patologie ereditarie e non legate alla razza.
4) Il pedigree va richiesto nei primi 3 mesi di vita del cucciolo, dopodichè non esiste modo per ottenerlo, quindi se un domani si presentasse l’occasione di partecipare ad un'esposizione, una gara di lavoro o all’accoppiamento, situazioni che normalmente richiedono questo documento, esso non potrà in alcun modo essere richiesto.
5) Il pedigree certifica l'origine del cucciolo. Un cane con pedigree E.N.C.I. (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) non è sicuramente un cucciolo importato.
P.S. Attenzione a non confondere l'iscrizione all'ENCI con l'iscrizione all'Anagrafe Canina (ossia la certificazione che il cane ha un microchip regolarmente registrato all'ASL di competenza e che non attesta assolutamente nulla sulla razza del cane).
6) Il pedigree si ottiene solo denunciando la nascita dei cuccioli entro i 25 giorni di vita; questo comporta una serie di controlli sulla madre e sui piccoli che contringono l'allevatore ad accudire i cuccioli in maniera ottimale badando ad alimentazione, socializzazione e piano vaccinale; i cuccioli, inoltr, non potranno essere separati dalla madre prima dei 60 gg di vita. (Situazione estremamente dannosa per la salute psico-fisica del cucciolo).
Per concludere: una differenza di 100 o 200 Euro sull’acquisto del cucciolo, aumenta notevolmente la possibilità di avere in futuro un cane sano ed equilibrato.
E’ bene riflettere attentamente su questo particolare prima di portare a casa il nuovo amico a quattro zampe!

 

COMPORTAMENTO DEL PINSCHER

 

Il pinscher è un cane che ama sentirsi uno di noi e partecipare con tutta la famiglia ai vari momenti della giornata. Ci osserva mentre prepariamo il pranzo, la cena, ci accompagna volentieri quando usciamo e adora stare con noi sul divano. Insomma non vuole mai sentirsi escluso, è a tutti gli effetti un animale da compagnia, attenzione però a non esagerare nel proteggerlo per evitare il rischio che, vezzeggiato e coccolato tutto il giorno, si senta padrone indiscusso della casa. Con i bambini è un compagno ideale essendo un cane curioso, docile, possessivo e vivace ma non è disposto ad accettare dispetti e angherie quindi il bambino dovrà capire che non si tratta di un giocattolo ma di un essere vivente e quindi va trattato con amore e rispetto. Anche con gli anziani non è da meno: l’allegria, l’affetto e le piccole dimensioni lo rendono un cane ideale per chi non è più giovanissimo. Un comportamento anomalo è quando il cucciolo rosicchia un oggetto della casa o un indumento, questo tipo di comportamento può essere dovuto alla dentizione ma spesso è il sintomo di una tensione, come sentirsi poco amato, ma solo tollerato. L’animale in questo caso sfoga la sua tristezza. La soluzione a questo problema la possiamo trovare unicamente modificando il nostro atteggiamento nei suoi confronti dedicandogli più tempo e giocando con lui così da farlo sentire nuovamente parte della nostra famiglia. Anche un cane adulto particolarmente viziato può comportarsi così e anche in questo caso il suo comportamento è un modo per sfogare la sua nevrosi, dovuta a un’errata posizione nella scala gerarchica del gruppo in cui vive.

 

I CONSIGLI DI ANDREA SULLA SCELTA DEL SESSO

 

Una delle domande che mi fanno molto spesso è proprio se nel scegliere un cane, è meglio optare per una femminuccia o per un maschietto, anche qua ognuno ha sempre la sua filosofia e la sua idea, per come la penso io bisogna analizzare i pro e i contro in relazione alla propria persona e alle proprie esigenze, come nella scelta di una razza non bisogna farsi ammaliare solo dall’occhio, ma chiedersi sempre se le caratteristiche caratteriali e comportamentali di un cane sono in linea alle nostre esigenze e soprattutto a quello che noi possiamo davvero dare e fare per il nostro futuro “amichetto canino”. Partendo dal presupposto che sono convinto che un cane “non lo fa” il sesso, ma il padrone, l’educazione che riceve e l’ambiente in cui vive (proprio come per le persone) e sfatando il mito (personalmente per me non vero e non riscontrato) che tutte le femmine siano più dolci dei maschi (sarebbe come dire che negli umani tutte le donne sono dolci, buone e comprensibili, mentre gli uomini tutti burberi e impegnati a fare gli uomini, cosa che non mi sembra) sono arrivato a pensare che la scelta migliore è valutare le diversità che un sesso o l’altro può comportare e valutare personalmente quali sono per noi punti a favore o meno. Tanti prediligono le femminucce per il fatto, che facendo pipi quasi tutta in un posto e facendola da sedute, è possibile insegnare loro all’occorrenza a fare i bisogni in casa (chiaramente indicando loro il luogo e utilizzando gli opportuni accorgimenti), mentre i maschietti notoriamente devono “segnare il territorio” e oltre ad alzare la gambetta non tendono mai a farla tutta in un luogo ma appunto marcare qua e la come il loro istinto li porta a fare. Detto questo secondo me tale vantaggio viene meno quando parliamo di alcune razze, dove la norma è portarli fuori almeno 3/4 volte al giorno (ricordo che è sempre meglio che una o due di queste uscite siano possibilmente delle belle passeggiate e non il giretto sotto casa per espletare la pratica e basta), se tanto usciamo queste volte o meglio ancora passiamo tanto tempo con il nostro cane portandolo fuori spesso, che bisogno abbiamo che questo impari a fare i suoi bisogni “anche in casa?!? Comprendo comunque che potrebbe essere un piccolo vantaggio in occasioni di “emergenza” ma ricordo che educando anche un maschietto è in grado di imparare la stessa cosa, anche se con più difficoltà. Allo stesso tempo c’è da considerare che le femminucce vanno in calore, quindi le strade sono due: la prima sterilizzare la cagnolina (ricordo che si suggerisce di sterilizzare le cagnoline presto, prima o successivamente al primo calore, perché si è visto che in questo caso si riduce il numero di probabilità di eventuali formazioni tumorali) , la seconda non farlo e vivere il calore e quello che ne comporta (ricordo che in questi casi viene sempre suggerito di far fare una cucciolata nei primi anni di vita alla cagnolina perché si è visto statisticamente che si riduce il numero di probabilità di eventuali formazioni tumorale all’utero e alle mammelle). Socialmente si deve tenere conto che quando si parla di cani “interi”, vale a dire non sterilizzati e non castrati, le socializzazioni sono sicuramente più difficili tra maschio e maschio che non tra femmina e femmina, ma qua dobbiamo considerare il carattere e l’educazione che comunque contraddistingue il comportamento del cane. Questi gli aspetti salienti a mio avviso, di cui si potrebbe discutere a lungo quello che traspare è proprio che possono essere visti da diverse angolazioni e sono certo che quello che è contro per uno non sia necessariamente un contro per un altro e viceversa, avendo magari esigenze o idee completamente diverse (come diceva mia la mia bella nonna, ognuno piange i suoi mali con i suoi occhi, quello che è brutto per uno può essere bello per un altro). Quindi a mio avviso non c’è un meglio assoluto ma un meglio per noi.

 

UNA VIGNETTA PER CONOSCERE MEGLIO IL GIOCO DEI CANI

 


 
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